La senti la magia che arriva?
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E’ stato parecchio tempo fa, ma ricordo quel giorno come se fosse appena successo. È stato il giorno in cui una chiamata erotica mi ha salvato la vita.
“Ciao, piccolo. Come ti chiami? Vuoi giocare con me?”
Non avrei mai immaginato che il momento di intimità di cui mi stavo così tanto vergognando sarebbe riuscito a cambiare così tanto la mia vita. E devo tutto a una donna, un telefono e al mio uccello che non tirava!
“Voglio cominciare con l’accarezzarti tutto, aspetta a prendertelo in mano. Non fare il birichino! Io intanto mi spoglio… Raccontami di te.”
Sì, hai capito bene. Non tirava. Al lavoro eravamo in piena ristrutturazione e dovevo ricollocare dodici persone. Mi mentivo. Dovevo licenziarli. Certo, non era colpa mia se il mondo andava a rotoli e la crisi era arrivata anche nel nostro settore, ma ci sono momenti in cui non ti accorgi che ti stai buttando sulle spalle più peso di quello che puoi portare. Te ne accorgi solo quando la schiena ti fa male il giorno dopo.
“Ti capisco, piccolo. Hai bisogno di un po’ di favola nella tua vita. Quelle belle favole che finiscono bene. Una magia che ti aiuti ad arrivare al lieto fine. Lascia che io sia la tua Fata Madrina. Ho solo bisogno di una bacchetta magica da tenere in pugno…”
Non dormivo, quando a letto spegnevo la luce ripetevo i nomi dei miei dipendenti. Non dormivo, cazzo. Non dormivo e lo stress mi avrebbe ucciso se non avessi fatto qualcosa al più presto.
“Mi stai toccando il culo? È sodo, vero? Alzami la gonna… Sento che qui forse abbiamo trovato una bacchetta. Ora perché non me la fai baciare? Vedrai che diventerà subito magica e con quella potremmo divertirci un po’. Ecco, ora scendo e le do un bacio. Gliene do un altro e comincio ad accarezzarla su e giù.”
Avevo letto un articolo che parlava di – non ridere, – seghe! Sì, esatto. Le seghe. Non uscivo con una donna da mesi e be’, cresciuto in una famiglia fortemente cattolica… ci credi che non mi segavo da anni? Anni! Stavo cercando in rete dei rimedi contro l’ansia e capitai su un magazine in cui campeggiava un articolo sui vantaggi della masturbazione.
Momenti magici con una chiamata erotica
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“Uhm, ma lo sai che questa bacchetta ha davvero un buon profumo. Fammela baciare ancora, adesso la assaggio e me la metto in bocca. Mi piace tenerla in bocca e bagnarla tutta. Mi ci voglio strozzare. La senti la magia che arriva?”
La masturbazione io la consideravo un peccato che ormai non confessavo neanche più al mio prete. La fede non mi calmava più. Ci voleva… una magia. La notte, però, la passai con gli occhi spalancati a rigirarmi nel letto. Non ce la facevo più, così decisi di tirarmelo fuori e cominciai a tirarmelo: provai con un porno online, ma niente da fare. Mi mancava qualcosa e non sapevo cosa fosse. Sullo schermo comparì una pubblicità che suggeriva una chiamata erotica come mezzo per raggiungere il piacere. Ecco cosa mi mancava: qualcun altro. Qualcuno in carne e ossa. Composi il numero. La donna al telefono aveva una voce calda, sensuale. Si era descritta e io la vedevo bellissima. Mi aveva voluto ascoltare e avevamo deciso di giocare un po’ alla Fata Madrina e a Cenerentolo.
“La senti questa bacchetta magica com’è dura? Mettimela qui dentro adesso, voglio sentirti dentro di me, vieni da me. Vieni nella tua Fata Madrina, senti come sono bagnata anch’io?”
Gemeva e mi coccolava, era morbida e selvatica allo stesso tempo. Mi entrava nella testa e mi rivoltava il corpo. E io che non avevo un’erezione da mesi, m’immaginavo entrare dentro di lei. Me lo fece così duro non volevo fermarmi. Venni tre volte.
“Vengo anch’io, piccolo mio. Ecco che vengo anch’io.”
Vuoi sapere come questo mi ha salvato la vita? Quella notte finalmente dormii e quando la mattina arrivai al lavoro ebbi l’idea per fondare la nostra sotto-marca di gelati.
Sì, proprio quella. La “Bacchetta magica” è un gelato che abbiamo commercializzato da lì a un mese e invece di licenziare dodici dipendenti ne dovemmo assumere cinquanta. E con la mia Fata Madrina continuammo a sentirci ogni notte, lei è l’unica che sa darmi il lieto fine.
Come nelle favole.